Città di Polizzi Generosa

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"Respirando Polizzi Generosa - Polizzi che non c'è più"

Presentato oggi pomeriggio nell'aula consiliare del Palazzo di Città il libro di Gandolfo Curatolo "Respirando Polizzi Generosa - Polizzi che non c'è più".
In questo libro egli racconta,in versi, la storia drammatica del paese di origine della sua famiglia, facendoci rivivere, da un secolo all'altro, l'umile esistenza del popolo polizzano, le sue vicende umane e politiche, i costumi, la lingua e le centenearie tradizioni. Disegni e commenti illustrano con chiarezza il testo poetico, abbellendone il contenuto, che appare in italiano e, talvolta, in siciliano. Al racconto poetico della storia di Polizzi Generosa si accompagnano quindici poesie incentrate sul canto nostalgico e sentimentale dell'emograto che rivive il passato tra i profumi, i suoni e i sapori della sua terra natale, gli odori vitali, la fragranza del frumento, l'intenso odore del fieno, i pomodori rossi messi a seccare, il profumo del pane caldo, il rumore degli zoccoli degli equini,, lo zufolo di canna, l'afa e, infine le gole inaridite, la fatica e il sudore del contadino che, con occhi lucidi (di lacrime), contempla il suo raccolto.
"Ricordi lontani nel tempo" - esclama il poeta - "ma vicini nel cuore".
Nei ricordi melodici delle quindici poesie, il poeta dipinge, in particolare, l'umile e difficile esistenza del contadino la cui presenza è ormai scomparsa dalle campagne polizzane.
"La Pisata", "Il contadino di Polizzi", " lo scalpitio degli zoccoli" colgono con maestria la poesia bucolica della vita di campagna , ma nello stesso tempo mettono in luce la misera condizione del contadino che, per migliorare la sua esistenza, lascia il paese amato, la terra, il sole, la pesante zappa per, poi, subire ancora il destino dell'emigrante che, lontano dalla sua terra, deve continuare lo stesso a soffrire e a credere...per vivere ancora. Con l'arte del verso, Gandolfo Curatolo riesce a dipingere quadri a tinte diverse: a volte leggeri e sentimemntali, altre volte foshi e drammatici come la peste, i terremoti, la crudeltà degli invasori, l'abuso del potere e, in particolare, la misera vita di campagna che la sua memoria di poeta, ora, addolcita dal passar del tempo, modifica e abbelisce un poco con qualche pennellata di nostalgica serenità....... Sdradicato ma profondamente legato al paese d'origine, verrebbe da dire che il poeta, idealmente, non si sia mai allontanato da Polizzi Generosa, perchè in quel paese madonita trova le sue radici e il suo primo amore.
Lo esclama lui stesso:
" Meraviglioso respirare Polizzi con gli occhi e il cuore di bambino". (DALLA PREFAZIONE AL LIBRO DEL PROFESSORE MARIO MACALUSO).